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Relazione tra disfunzione ventricolare sinistra e depressione dopo infarto miocardico


La depressione nei pazienti colpiti da infarto miocardico è associata ad un aumentato rischio di mortalità ma questa associazione può non essere evidente nei casi gravi di malattia cardiaca.

I Ricercatori dello studio MIND-IT ( Myocardial Infarction and Depression – Intervention Trial ) hanno esaminato l’esistenza di una relazione tra frazione d’eiezione ventricolare sinistra ( FEVS ) e depressione in 1989 pazienti con infarto miocardico.

Pazienti con punteggio alla scala BDI ( Beck Depression Inventory ) maggiore o uguale a 10 sono stati valuati per la presenza del disturbo depressivo secondo l’International Classification of Diseases ( 10th revision ).

I pazienti sono stati divisi in categorie in base alla frazione d’eiezione ventricolare sinistra durante l’ospedalizzazione: FEVS < 30%, FEVS 30-45%, FEVS 45-60% e FEVS maggiore o uguale al 60%.

Durante l’ospedalizzazione, i sintomi depressivi erano maggiormente presenti nei pazienti con disfunzione ventricolare sinistra.

Una relazione è stata trovata tra frazione d’eiezione ventricolare sinistra e disturbo depressivo.
Una più bassa FEVS era associata ad una più alta incidenza di depressione 3-12 mesi dopo infarto miocardico ( p < 0.01 ).

I dati dello studio hanno mostrato che nei pazienti con infarto miocardico l’incidenza di depressione e la gravità dei sintomi depressivi era significativamente associata alla gravità della disfunzione ventricolare sinistra. ( Xagena2005 )

van Melle JP et al, Eur Heart J 2005; 26: 2650-2656


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